Contributi covid a fondo perduto: sequestrati dalla Guardia di finanza beni per 55 mila euro
Scritto da Pasquale il 01/09/2021
Nell’ambito dei controlli per verificare il regolare accesso ai contributi pubblici ccdd. “a fondo perduto”, i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno segnalato gli amministratori di una società della zona che aveva illecitamente percepito oltre 50 mila euro. I finanziamenti, previsti dal “decreto Rilancio” (D.L. n. 34 del 19 maggio 2020) per sostenere i tanti professionisti ed imprenditori colpiti dalla crisi economica post-pandemia, consistono nell’erogazione di una somma di denaro – senza obbligo di restituzione – commisurata alla diminuzione di fatturato subita a causa dell’emergenza epidemiologica. Sono finiti così nel mirino delle Fiamme Gialle della Compagnia di Cava de’ Tirreni un commercialista e i due titolari di un’impresa del settore edile, che erano riusciti ad ottenere il beneficio certificando minori introiti per l’anno 2020. Per far risultare tali “perdite”, i tre indagati, tutti di origine cavese, avevano fittiziamente documentato ricavi relativi al 2019 nettamente più alti, utilizzando a questo scopo una fattura falsa, emessa per un importo superiore a trecentomila euro. Grazie agli accertamenti bancari, è stato tra l’altro appurato che il materiale ideatore della frode era il consulente fiscale, tenutario delle scritture contabili, a favore del quale sono risultati diversi bonifici, mentre il formale rappresentante della società era, nei fatti, un mero “prestanome”, allo stato irreperibile. I militari hanno inoltre ricostruito le modalità di trasferimento e reimpiego del denaro illegalmente ricevuto dallo Stato, investito in attività economiche comunque riconducibili alla stessa impresa di costruzioni. Al termine delle indagini, su disposizione di questa Procura della Repubblica, i Finanzieri hanno così proceduto al sequestro di liquidità e titoli, nella disponibilità dei responsabili e della società, per un valore complessivo di circa 55.000 euro, corrispondenti all’intero contributo indebitamente percepito.