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Condanne blande per i giovani che avevano accerchiato una pattuglia dei Carabinieri nel centro storico di Napoli

Scritto da il 06/10/2021

Dopo ben 6 udienze si è conclusa con condanne blande il processo ai 4 giovani di Napoli che, unitamente ad un’altra trentina di persone, avevano nel pomeriggio del 22 Maggio 2018 accerchiato minacciosamente una pattuglia dei Carabinieri in servizio in via Giordano Bruno a Napoli.

Mesi 3 di reclusione, con pena sosepesa e non menzione nel certificato del Casellario Giudiziale per B.V. classe1993, B.G. classe 1995 e A.G. classe 1996. Mesi 2 di reclusione, con pena sospesa e non menzione nel Casellario Giudiziale, per S.S. classe 1999.

I fatti risalgono al giorno 22 Maggio 2018 allorquando al passaggio di una pattuglia dei Carabinieri si levavano alcune voci di scherno al loro indirizzo. Immediatamente i Militari si fermavano e procedevano al controllo dei 4 ragazzi ritenuti responsabili delle urla e delle grida rivolte al passaggio della pattuglia.

I giovani iniziavano con veemenza ad opporsi al controllo rifiutandosi in particolare di esibire i loro documenti. Nel giro di pochi minuti si formava attorno alla volante dei Carabinieri una folla costituita da una trentina di persone. Iniziavano ad arrivare insulti e parole offensive nei confronti dei Militari, nonchè spinte sempre più energiche, tanto che i due Carabinieri si vedevano costretti a chiamare rinforzi. Nel giro di pochi minuti, mentre la situazione diventava sempre più incandescente e pericolosa, arrivavano altre pattuglie dei Carabinieri che riuscivano a far allontanare i più facinorosi.

I 4 giovani, che si rifiutavano di esibire i documenti di riconoscimento dando a voce le proprie generalità, venivano quindi denunciati a piede libero per una serie di reati.

Ieri mattina, dinanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di Napoli, Settima Sezione Penale, Dott. Donnarumma, i quattro giovani, tutti difesi dall’Avvocato avellinese Rolando Iorio, sono stati condannati a pene blande, soprattutto laddove rapportate alle richieste avanzate in aula dal Pubblico Ministero che aveva chiesto la condanna ad anni 1 e mesi 6 di reclusione.

Il Giudice invece, in accoglimento della tesi difensiva, li ha condannati a pochi mesi di reclusione con il beneficio della pena sospesa e della non menzione.


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