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La Direzione Investigativa Antimafia, con la relazione sul secondo semestre del 2020, traccia la mappa dei clan a Napoli

Scritto da il 07/10/2021

Piccoli gruppi criminali in ascesa, nuove formazioni nate dalle ceneri della vecchia camorra, i clan storici che ancora resistono: la nuova relazione semestrale della Dia (da luglio a dicembre 2020) aggiorna la mappa della camorra a Napoli ed evidenzia gli avvicendamenti tra i clan. Sempre sotto l’egida dei due macro-clan che fanno da burattinai dietro stese, bombe e agguati: da un lato i Mazzarella, dall’altro l’Alleanza di Secondigliano, che con alleanze ed emanazioni controllano, più o meno direttamente, le valanghe di soldi e di piombo che ruotano intorno all’illecito in città. l clan Mazzarella ha ripreso il controllo di buona parte del centro cittadino (in particolare risulta egemone a Forcella, nella Maddalena e  nelle zone dei Tribunali e dei Decumani) anche grazie all’appoggio di vari gruppi locali come i Buonerba (per il centro storico), i Ferraiuolo (per la Maddalena), i Perez (per i Decumani), i Sequino (per la Sanità), i Caldarelli (Case Nuove), i Frizziero (Torretta), gli Zazo (Fuorigrotta) e i Papi-Iafulli (Porta Capuana). La Dia rileva inoltre che è ancora in atto il tentativo di espansione, in particolare verso l’area sud orientale di Napoli, portato avanti con l’appoggio di gruppi locali come i D’Amico del Rione Villa e i Formisano di San Giorgio a Cremano, coi quali i Mazzarella avrebbero formato un asse contrapposto ai Rinaldi di San Giovanni a Teduccio e ai Sibillo.


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