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Carcere di Secondigliano: presa di posizione del Sappe.

Scritto da il 26/10/2021

Ferma presa di posizione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il più rappresentativa della Categoria, dopo la visita ai luoghi di lavoro fatta questa mattina a Napoli nel carcere di Secondigliano.

Spiega Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che ha guidato la visita sindacale a Secondigliano: “Questa mattina sono stato, insieme ai dirigenti sindacali del SAPPE regionali e locali, nel penitenziario di Secondigliano. Appena giunti in istituto abbiano incontrato un ingente numero di poliziotti i quali ci sono apparsi stanchi e demotivati, anche perché gli stessi, nonostante una lavoro quotidiano davvero encomiabile in un contesto assai critico e complicato affollato da 1.200 detenuti (dei quali 800 circa al regime di “Alta Sicurezza” e 400 “comuni”, e ben 300 impiegati in attività lavorative interne al carcere stesso), oltre a 150 in semilibertà, riescono comunque a fare fronte alle esigenze ma con grandi difficoltà. Il personale di Polizia Penitenziaria impiegato nelle Sezioni è circa 710 unità, mentre 276 sono i poliziotti in servizio al Nucleo Traduzioni metropolitano, che ha il compito di traportare i detenuti nelle aule di udienza, negli altri penitenziari del Paese ed adempie alle disposizioni della Autorità giudiziaria. A questi numeri, sono da aggiungere altri 60 Baschi Azzurri che sono impiegati in compiti istituzionali fuori dal carcere, per cui è significativa la carenza organica del personale operativo nelle Sezioni”.

Capece ha anche accertato che “è assolutamente necessaria una nuova Sala Regia, fulcro del monitoraggio della sicurezza interna ed esterna, il ripristino del servizio delle sentinelle sul muro di cinta (undici sono le garitte presenti ma solamente due quelle operanti H24) anche in considerazione che attiguo a carcere vi è un grande campo nomadi, nonché urgentissimi interventi per rendere funzionanti i sistemi anti-scavalcamento ed anti-intrusione. E’ assurdo anche che non siano ancora stati assegnati alla Direzione del carcere di Secondigliano i fondi richiesti per l’acquisto di apparecchi inibitori ai droni (capaci di arrivare fin sulle finestre delle celle!) e per porvi una griglia sulle finestre conformi alle disposizioni dipartimentali che, appunto, impedisca ai droni di sorvolare ed entrare nella struttura. Per altro, a fronte di 1.200 detenuti presenti, sono solamente 12 gli educatori in servizio, col rischio che un detenuto non riesce ad incontrare un educatore per diverse settimane, alimentando così una costante tensione tra le sbarre”.

E’ la impietosa la denuncia di Capece: “Il personale di Polizia Penitenziaria del carcere di Secondigliano è davvero stanco e – a distanza di mesi, forse anni – non riesce più a sostenere gli eccessivi carichi di lavoro che derivano, indubbiamente, anche e soprattutto dalla carenza organico del Reparto”. Da qui la richiesta alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia ed ai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria di “disporre le risorse economiche e umane necessarie a porre una prima urgente soluzione alle criticità del carcere di Secondigliano. Si tratta di soluzioni urgenti rispetto ad una situazione davvero assai critica”.


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