Bufera nella Scabec: si dimette la vice-presidente del Cda Rosalia Santoro
Bufera nella Scabec: si dimette la vice-presidente del Cda Rosalia Santoro, che ieri non ha partecipato alla riunione del consiglio chiamato a votare alcuni atti amministrativi. La consigliera casertana ha consegnato invece una lettera di dimissioni al Governatore Vincenzo De Luca, nella quale spiega di dover lasciare per “motivi personali”, ma aggiunge anche che “la grave situazione in cui versa la Scabec”, non le consente “di poter dare serenamente e liberamente il mio contributo allo sviluppo della stessa”. Santoro, secondo indiscrezioni, avrebbe consegnato le “dimissioni irrevocabili” di persona a De Luca. Prima, però, sarebbe andata nella sede della Scabec a parlare con i dipendenti. Tra i motivi della rottura, secondo voci di corridoio, sembrerebbe ci siano state anche le recenti decisioni sui 16 licenziamenti dei lavoratori con contratto a tempo determinato, che nella società sono in totale 46 su 48 dipendenti. Ma anche la mancata condivisione di alcune scelte di gestione della società. Santoro, sembra, avrebbe lamentato di non essere stata informata sulla procedura delle lettere di licenziamento, pur avendo ricevuto e condiviso il parere legale dell’avvocato De Luca Tamajo, nel quale veniva esposto il principio di legge.
Le dimissioni di Santoro arrivano a pochi giorni dal blitz della Guardia di Finanza alla Scabec, che ha acquisito la documentazione relativa al personale e alle assunzioni per il periodo 2010-2016, precedente, quindi, all’attuale Cda. La società partecipata di proprietà della Regione Campania è gravata ad oggi da un buco di bilancio di circa 2,8 milioni di euro. Criticità nel bilancio 2021 già emerse a gennaio dalla relazione della presidente del Cda, Assunta Tartaglione, al governatore. Nel documento, peraltro, oltre che sulle assunzioni a tempo determinato, si poneva l’accento anche sui contratti della Scabec con Rai Com, per 5 commedie di autori importanti come Lello Arena, Carlo Buccirosso e Gino Rivieccio, delle quali ad oggi è stata sospesa la messa in onda, e diverse puntate della trasmissione Check Up, delle quali ad oggi è andato in onda solo il primo ciclo, per una spesa complessiva di 1,1 milioni di euro. Tutti progetti del precedente Cda. Secondo la nuova amministrazione, però, gli obiettivi prefissati non sarebbero stati raggiunti. Da qui, contenziosi e sospensioni.