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Chi sono Benito e Annibale Miarelli, i due fratelli coinvolti nell’omicidio di Pannarano

Scritto da il 04/07/2024

Era un ex operaio Annibale Miarelli, l’uomo di 65 anni, ucciso e decapitato con un’ascia dal fratello Benito a Pannarano, piccolo centro in provincia di Benevento al confine tra Sannio e Irpinia. Annibale aveva dedicato la sua vita al lavoro: per anni a Roma, dove era stato operaio in una ditta di montaggio infissi di alluminio. Ma la sua esistenza era stata anche segnata da tragici lutti familiari: aveva perso un figlio 30enne e da qualche anno era rimasto vedovo. Dopo la morte della moglie, Annibale era tornato a Pannarano, un piccolo comune di 2mila abitanti della provincia di Benevento, nella zona di Montesarchio, ma a pochi chilometri da Avellino. Si era così trasferito nella casa di famiglia, un edificio di 3 piani in via Piano, una stradina nella periferia del paese. Qui viveva da decenni, da solo, il fratello Benito, di 57 anni. La convivenza tra i due fratelli, però, si era rivelata subito difficile, con liti frequenti. Secondo quanto ricostruito finora, Benito viveva alla giornata, aveva fatto il cameriere in passato. Ma negli ultimi tempi era disoccupato e viveva una situazione di disagio. Si arrangiava grazie ai sussidi statali e, secondo le prime informazioni, sarebbe stato seguito dai servizi sociali del Comune. Avrebbe avuto anche problemi di alcol. Mentre dai primi accertamenti delle forze dell’ordine non risulterebbero al momento problemi di tipo psichico accertati.


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